In poche parole
Conosciuta anche con il nome di “Piazza della Vergogna” è uno dei luoghi simbolo della città. Risale al XVI sec. quando il Senato palermitano acquistò una grande fontana, scolpita in marmo di Carrara dall’architetto Francesco Camilliani, in origine progettata e istallata in una villa fiorentina.
La nudità scandalosa
Il soprannome di Piazza della vergogna arrivò poco dopo la presentazione della fontana.
Sono molte le leggende che girano attorno a questa fontana e al suo nome.
Una delle più famose e più curiose riguarda le suore del convento di Santa Caterina che si trova proprio accanto alla fontana: sembrerebbe che le suore, inorridite dalla presenza di questa statue che mostravano in modo così palese la propria nudità, abbiano sfogato il loro sdegno proprio sulle stesse statue, tranciando di netto gli organi genitali.
Un acquisto costoso Fonti più certe sostengono invece che il nome non ha a che fare con la nudità delle statue, bensì con la cifra esorbitante che il Senato palermitano dovette sborsare, ventimila scudi, per il suo acquisto.
Dato il momento storico di miseria, epidemie e carestia di quegli anni, sembra che i
palermitani gridassero quando uscivano dal palazzo i componenti del Senato : “Vergogna, Vergogna”.